letra de il giuoco del domino - la kattiveria
[testo di “il giuoco del domino”]
[intro]
ehi, domino, ehi yo, domino, ehi, ahi, ahi, sì, sì sì
[ritornello]
domino, sgomino gomito a gomito (ehi yo)
storico ‘sto gioco, gioco al gioco del domino
domino il gioco del rap ma si gode ‘sto fenomeno
nessun nuovo gioco, ne-nessun nuovo gioco, sì
io, sì, gioco al gioco del domino
[strofa 1]
incastro tessere su tessere, intesso tele spesse di lettere
espresse ed interesse, seh, dell’essere terrestre
te testa ‘ste teste pr-nte all’impatto, tresche sul quattro
atto tratto adatto all’incasso sul quattro fratto quattro
scende compatto, prende contatto, affino il fatto tatto
sciabatta il funk, ventiquattro su ventiquattro
non consuma a vuoto mine, fuma all’uopo cime
che c’è di nuovo? il modo in cui muovo pedine
sposta rime, sopprime sulla linea di confine
non attacchi negli stacchi, qui prevedono la fine
mi muovo elettrico con metodo tecnico ermetico
sennò non passi per il picco alto distorto dialettico
ermeneutico, studio stravolto, accolgo coliche
cloniche coloniche, clemenze sapide
perpetue perpetuano petuli in modo omonimo
non sono il prete del rap ma è il gioco del domino
[ritornello]
domino, sgomino gomito a gomito (ehi yo)
storico ‘sto gioco, gioco al gioco del domino
domino il gioco del rap ma si gode ‘sto fenomeno
nessun nuovo gioco, ne-nessun nuovo gioco, sì
io, sì, gioco al gioco del domino
[strofa 2]
schivo fumi, fiumi, fulmini, porto
corposinapsi, morfosintassi ai culmini
non ti incunei, no no, qui non si trusta
ora giù gli mc dall’accademia della crusca, ma
ehi yo, ti gusta man il retrogusto robusto di maschio
calco il palco grasso d’alcol, scasso alto il tasso dell’arco
tanto non conta se ‘sta faccia piace o non piace
il man qua ha un’altra razza: h0m- sapiens sapiens sapiens
sì, altrettanto ampie son le sbarre delle gabbie
su cui ricordi e parole sfuman come sabbie
così ti abbassi, non ti squassi neppure in mezzo ai massi
se dalla prima alla fine rima dà strofe e prepara assi
eclissi, sismi, cataclismi, tristi estinti poeti spinti
contro chi spingeva il funk con la flava ritrita
“ti piace la kattiveria? eccoti servita!”
ehi yo, pianto barre nel cuore
impasto tocchi, incastro blocchi che fanno lo stesso rumore
ho limiti, brividi vividi, lividi nitidi
scende il funk-uomo bionico e “dididididi”
e no, non ho minimi limiti, individuami tra le masse
porto addosso litri di sangue e chili di ossa di carne, man
a carte scoperte [?] esige tutto adesso
in quanto sono solo io il dio di me stesso
ammesso che io adesso porto rispetto a come sei messo
non ammetto né l’accetto l’intelletto che hai rimesso
come un razzo mazzo in basso mi stacco passo a passo
prendo forza e perdo quota, torna in piega sul mio asso
assolutamente in mente la radice mentre
desinenze per le rime, infine
di sostanza prende forma, d’importanza si contorna
qui detona, poi s’intona dentro il gioco del domino
[ritornello]
domino, sgomino gomito a gomito (ehi yo)
storico ‘sto gioco, gioco al gioco del domino
domino il gioco del rap ma si gode ‘sto fenomeno
nessun nuovo gioco, ne-nessun nuovo gioco, sì
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