letra de la solita canzone - kahiro & grabe
se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto
ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile
non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi
sentendo che dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te
per salvarti dagli abissi dell inferno
rit
è come dire fuggi via da qua
vedere il mondo riflesso nei vetri di un altra città
è come non avere alcuna pietà
potevo darti la vita hai lanciato i dadi hai perso la tua chance
vieni via con me io ti volevo con me per navigare tutti i mari con te
ma il dolce bacio di un nettare amaro ha spento ogni fiato
ha preso per mano poi quella mano che tanto io ho amato
sono quattro gli anni che passano e lui cambia il suo aspetto
rimane massimo qualche rimpianto solitario a letto
erano oscure le nottate fuori orario un cielo terso a contornare il primo bacio del primo gennaio
quando la grandine colpiva come un pugile coprendo la guardia alta lui si sentiva più utile
offrire grandi cene a lume di candela è inutile se basta semplicemente poco ad una donna umile
i suoi occhi erano lucciole tra sesso e mani ruvide
lui ha imparato a dire resta e lei restando sfiorava le nuvole
lui pergiurava l eterno poi lei lo stesso
e poi dagli occhi qualche lacrima cadendo bagnavano il petto
c’era la solita canzone ogni momento
lei accecata da una storia che smise di amarsi presto
ma poi lui che riuscì a capire il tutto anche tacendo
e nel silenzio di un abbraccio vide sparire a stento
rit
è come dire fuggi via da qua
vedere il mondo riflesso nei vetri di un altra città
è come non avere alcuna pietà
potevo darti la vita hai lanciato i dadi hai perso la tua chance
vieni via con me io ti volevo con me per navigare tutti i mari con te
ma il dolce bacio di un nettare amaro ha spento ogni fiato
ha preso per mano poi quella mano che tanto io ho amato
sono quattro gli anni che passano e lui ancora la guarda mentre lei guarda già un altro lui guarda l altro con rabbia
questa è la storia di un uomo dal cuore affranto da una solita canzone che sovrasta ogni suo pianto
lui che malinconicamente si abbatte perde dei chili delle amicizie si annichilisce in un heineken
in un anima infame che non combatte
una sconfitta sopra un ring dove chi getta la spugna può and-rs-ne
adesso che anche la luna sembra freg-rs-ne pare capisca il giovane ubriaco urlare “vattene!”
ferito dal passato sopravvive malandato sa che ora l’unica benzina è un po’ di alcool invecchiato
pensare che ogni abbraccio fa l’effetto di una volta
ogni contatto ogni discorso è un altra spina in una costola
pensare che ogni abbraccio serve un altra vodka
da le spalle al mondo stringe il cappio al collo e dà una svolta
rit
è come dire fuggi via da qua
vedere il mondo riflesso nei vetri di un altra città
è come non avere alcuna pietà
potevo darti la vita hai lanciato i dadi hai perso la tua chance
vieni via con me io ti volevo con me per navigare tutti i mari con te
ma il dolce bacio di un nettare amaro ha spento ogni fiato
ha preso per mano poi quella mano che tanto io ho amato
non sai cos’è la vera perdita perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso
dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto
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