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letra de meléte thanàtou - john faser

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[testo di “meléte thanàtou”]

[strofa]
mi fan schifo tutti quanti la supremazia dei bianchi, il patriarcato
lo sciovinismo vertebrato, l’antropocentrismo e il mio organismo limitato
non reagisco ho partorito un manoscritto lastricato d’egoismo coagulato e scetticismo
resto zitto rannicchiato senza sogni
il futuro è opaco nei contorni un simulacro chiuso nel vuoto epicureo desolato
chiaro che mi sparo entro luglio giuro dentro il buio atrofizzato
ho atomizzato tutto
non resta più niente, le conferme della mente dan condense il ventre rende acerbe certe volte all’apparente mortе si disperde iridescеnte
settecentomila particelle
il nulla permea il nulla è sempre stato
annulla ciò che sembra sperma raddensato avverta il mio palato
muta l’apparato scruta membra sventra l’ano
assembla ebbra conoscenza la coscienza che invochiamo anneghiamo nella melma afferma ciò che siamo è merda aspetta una vendetta a caso
che la notte mi accoltella e prende a botte dalla culla
sento che ci allontaniamo
piano piano ho riassemblato il mio passato come un puzzle danneggiato
un incubo deviato ha permeato ogni mio vincolo
scusa amore se mi impicco, non c’è morte finché sono vivo
iscritto lascio un foglio privo di rimorso
un orso albino sul mio dorso ha morso il mio intestino è corso nel mattino ed è scomparso
dio b-st-rdo uccido il niente
tutto è indifferente da qualsiasi luogo è uguale la discesa verso l’ade
mi sto per disintegrare e rimutare in qualcos’altro
sono pr-nto al gran finale il vuoto mi potrà salvare dal clinamen
dal crinale noto incrinare il suolo un volo verticale solo un particellare involucro da liberare colo a spirale
non esiste dio né nascita l’io necessita una crescita
una sostanza viscida mi penetra si genera il distacco ogni mia cellula di fatto seguirà l’impatto cederà al ricatto lascia tenebra e nient’altro cazzo
divorato da una tenia da quando ho scritto “hallucigenia” ha ripiegato la mia schiena rigettato l’esosfera
una morena di fosfato ha già inglobato ciò che vi era e ricreato l’atmosfera alimentato la bufera
la mia vena è esplosa piova ancora cera misteriosa sulla pelle luminosa ormai morente
la mia sposa mi sussurra debolmente, prova dolcemente gioia
ora riposa in mezzo al verde muoia con le stelle eroda lentamente la sequoia
non mi sfiora niente amore
muore tutto prima ancora che riviva il fiore
nuova sensazione l’espressione di ogni cosa è mutazione interazione alterazione vorticosa

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