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letra de carillon - il daino

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mi hai detto vai che ti conto i p-ssi
all’alba sono svegli solo i condannati – me la caverò
non sei riuscito a insegnarmi che devo smettere di riempire il vuoto degli altri così penso al mio – lo so
che ovunque vada avrò
un letto un piatto caldo un fra che mi da’ la spalla
che a forza di piangerci fradicia un po’
che a forza di voltare pagina non leggo più ‘sto libro

tutto fa così schifo che basta poca bellezza
faccio un altro trasloco coi sacchi della monnezza
poi resto a pensare che ci perdo la testa
a strappare a questo mese uno stipendio di merda

calamite poli opposti attrarsi
un giorno stare bene il giorno dopo intossicarsi
cicatrici che non copri con i tatuaggi
tocca ammalarsi
e guarire da soli ed adesso lo so
che adesso tutto andrà per il meglio
il senso di ogni cosa in una sala d’aspetto
ho visto anche l’amore diventare disprezzo
ma sotto le mie suole ho ancora strada e la pesto

come l’umore come quella sera
in cui ogni cosa diventatava quello che era
parlo con l’avvocato e poi con l’infermiera
e bacia i coltelli che c’hai nella schiena

non sono bravo coi saluti a reggere uno sguardo
cerco un posto al sicuro e caldo per l’inverno
avere tutto non ti renderà felice
sono gli schiaffi presi che ti insegnano il rispetto
avevo macchie di vernice e di rossetto in faccia
il rumore della scheda mentre schiaccia
un corpo fra le braccia
il colore del coltello mentre scalda
in sette che dormiamo in una panda
un gigantesco punto di domanda

p-sso dal bangla ho tutto quello che mi serve adesso
ci sono giorni in cui tutto sembra perfetto
e io ti aspetterò per sempre è vero
non sai quello che c’hai davvero finchè non lo hai perso
soli nell’universo
in un cimitero vivo
sei l’ultimo respiro preso prima dell’apnea
mi do una ripulita bevo detersivo
seguo il ciclo della tua marea
e non capisco dove inizi tu e finisce andrea

letras aleatórias

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