letra de l'essenza (valore etico) - giummo
[intro]
dimmi che stai male per come sono fatto
tendo ad essere troppo -n-litico, ma mi guardi e mi distraggo
se parlo poco o parlo tanto non fa tanta differenza
tanto prima sono inadatto, poco dopo è apparenza
[strofa]
l’estate passa nel tempo di un bacio, un po’ mi manca guardar da lontano
la voce preme, esce di rado, all’odore di un gelido e triste gennaio
le parole spingono per uscire fuori dal petto, una cicatrice
ma ciò che esce è solo un verso, un messaggio scritto, niente da dire
nientе da udire, se non i meri, folli pеnsieri
pr-nti a cucire quei quattro stracci che chiamo poesia
le notti bianche sognando romanzi, sarà forse poco per riempire un uomo?
concedi uno sguardo, lasciamene un altro, insicura e distratta, mi lasci vuoto
vedi, ti vedo, fragile e pura, se mi sento male tu mi dai la cura
niente di speciale, se è vero che esser normali è la vera fortuna
giovane e nuda, ti spoglio sul foglio, sarà una tortura guardare dal fondo
sto mondo che t’ama, non t’ama strappando un trifoglio
ma non mi trattare mai più così, perché mi guardi e mi giudichi?
il tuo viso è capace a forgiare parole più dolci di fiumi
qui nevica, anche se il tuo sole poi scioglie la neve in piazza
vedi cara, io non capisco, non sono all’altezza
[ritornello]
io ti ascolto e non capisco se canti o ridi
il fruscio delle tue labbra mi ricorda i vinili
sei come musica, mi allieti, ma quanto sei bella
non è un fatto di estetica, ciò che conta è l’essenza di te
[strofa]
la luce sul tuo volto mi acceca ma lascio che bruci, tu mi consumi
tu mi vedi giù, sono solo timido e pieno di indugi
tu mi conduci verso nuovi spazi ma innalzi muri
i sensi rimangono muti, non basta la vista dinanzi a questi attimi puri
son superficiale solo in superficie, non sono immaturo, son solo felice
reprimo emozioni che vengono fuori soltanto quando sono troppe, e lei dice
che vorrebbe stare ma sta per partire, io seguirei quelle gambe correndo
però perdo fiato, rallento e m’arrendo
non andare via, tu mi rallegri, è vero
vivrei l’apatia, che tipo vedrei nero
i sentimenti li odio, mi rendono debole
memorie e dolore cambiano le regole
nel grigio della pioggia verrò nel mondo tuo
mi fai scendere a forza a patti ma salgo su
e allora scrivi, non farti bastare due/tre parole in mezzo a questo mare
vocale di suoni, sto male, mi ignori, dimmi quanto vale ascoltare i miei umori
l’estate passa nel tempo di un bacio
suona la chitarra un suono scordato
le parole spingono per uscire fuori dal petto, una cicatrice
ma ancora oggi niente da dire
[ritornello]
io ti ascolto e non capisco se canti o ridi
il fruscio delle tue labbra mi ricorda i vinili
sei come musica, mi allieti, ma quanto sei bella
non è un fatto di estetica, ciò che conta è l’essenza
io ti guardo e ancora adesso cerco i motivi
dei tuoi modi di fare, che parlando mi motivi
dimmi, viaggi, piangi, vivi o ti sei perduta?
ti resto accanto e mi sfuggi, divento triste all’assenza di te
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