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letra de in ascensore - giulia ventisette

[testo di “in ascensore”]

aveva un appartamento al quinto piano
centoventi scalini su una mano
e diceva: “cosa importa se questo non è il paleolitico?
sono sempre stato poco tecnologico…

e poi sarà sono ipocondriaco
ma ogni tentativo risulta drammatico
fermo in piedi, attendo immobile
mi sento stupido
se arrivasse anche il vicino
potrei fargli un gran favore
non sarebbe una cortesia
ma gli cedo volentieri l’ascensore…

che poi con gli anni sono diventato scettico
quell’uomo sembra uno psicopatico
la sua reazione al mio silenzio sarebbe imprevedibilе
e cercare di scappare… francamеnte inutile

chiuso dentro un metro quadro, sarebbe l’ideale
qualche volta, per essere puntuale
se non fossi claustrofobico
in cabina sigillato con il panico
ché gridare non sarebbe simpatico
la voce che si strozza in gola e resto apatico
è l’ascensore che mi provoca questo strano effetto
come starmene seduto, chiuso dentro ad un cassetto
senza l’aria, senza spazio per i piedi e per le mani
senza appello, senza neanche avere testimoni

io che sono introverso di natura e non sono loquace
non riesco neanche a dire quanto mi dispiace
sono nato sociopatico, ma quantomeno autentico
questo è senza dubbio un problema genetico

lo sa tutto il palazzo, non è mai stato facile
arrivare al quinto piano con quest’imbarazzo
dividere uno spazio così stretto
senza subirne anche l’effetto
ma quella ragazza, non parlava con nessuno
aveva gli occhi chiari, un bicchiere mezzo pieno
di speranze, di illusioni, di buone intenzioni
è riuscita a risolvere il problema alla radice
mi ha preso per la mano e adesso conviviamo
nel suo appartamento al primo piano…”

- giulia ventisette

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