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letra de traccia #2 - ghemon

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[strofa]
ciao
sei felice adesso?
il foglio è più nero adesso
ho finito il gesso
non ti faccio la morale sul finale
sul “volevamo potendo”
sul possibilismo statistico, l’eventualità percentuale
per me se non succede è zero, e se succede è cento
se non succede è male, e se succede è meglio
quando mi dici che ho trent’anni quasi, e che il mio difetto è che non cresco
in quei momenti ti risponderei forte e di contro come un rovescio!
perché capisci, non è l’età, ma è la direzione del progetto
non sono gli anni che si ha, il tempo è solo un compromesso
tu sei un eccesso, un lusso che non mi permetto
io non mi sento più la tua metà, dentro la mia metà del letto
un giorno capirai dove sono quando ci sono ma a te sembra che non ci sono
ci penserai e ti dirai che era giusto e buono
ma ti resterà solo il frastuono -ssordante
e un dubbio come uomo da usare come amante
e per l’ultima volta noi, ci respiriamo, ci mordiamo, azzanniamo
per l’ultimo boccone di energia
stiamo tu sulla tua posizione, io sulla mia
e non ci accorgiamo che è finita la stagione dei “ti amo”
è finita la stagione del tremo quando al telefono chiamo la sua voce
la stagione del sesso in treno, dell’amplesso veloce
la religione di lei, il culto di lui
la preghiera che non diventi un calvario
che tu non fossi la mia croce, che io non fossi il tuo sudario
un giorno capirai
adesso stai a farti le commissioni che dovevi, a farti i cazzi che volevi
a imparare che hai responsabilità in proporzione coi poteri
e che se hai poteri e responsabilità, pause non te ne concedi
capisci? pause tu non ne possiedi
e vedi, sei felice adesso? sei soddisfatta adesso?
sei su di morale adesso? ti sei svegliata presto
io non vedo più il sole calare, chiuso qui dentro, è buio pesto, e luce artificiale
ma non c’è niente di noioso, niente di morboso in questa mia nevrosi
si chiama -n-lisi degli stati nervosi, sviluppo dei dolori
tu c-n-lizzi la rabbia, la porti fuori
è un po’ come se dal nero ci ricavi dei colori
perciò non stare a preoccuparti che mi impicco, non succederà
sono un uomo troppo piccolo per non vivermi il resto delle verità e imparare a sopportarle
tra caffè, brioche calde, docce, scarpe
un giorno capirai
ti ricrederai, un giorno che grandina chicchi più grossi che nei granai
sì, quel giorno capirai, che io esisto a prescindere da te, e ‘sti cazzi l’amore
quel giorno sarò nel letto, di qualcuna che si sa ancora commuovere

[ritornello]
imparo come si fa
giorno dopo giorno il tempo mi dirà
che se ti allontani non mi basterà
devi sparire, andare via di qua
mentre ti cancello
imparo come si fa, evitando ogni mossa ovvia
giorno dopo giorno il tempo rivelerà
più ti allontano più sei ancora qua

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