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letra de storie da candido - federico troiani

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un’altra alba sulle mie spalle stanche
cantavano in chiesa vecchi gufi sulle panche
il vecchio che ha bevuto crede d’aver capito
ma è solo la stanchezza che l’ha rammollito

davanti a mezzo litro da candido e da lella
si beve e poi si parla, c’è una che è una perla
si ascoltano le storie vecchie e nuove
intorno a questo grande fiume che si muove

il vecchio la spiava dal buco della porta
lei stava lì impacciata, la gonna troppo corta
e lui si m-st-rbava, cercando di godere
nell’unico suo modo di trovar piacеre

e rino il carrettierе pieno di cicatrici
amelia, la signora regina delle meretrici
al loro matrimonio mi guardano ridendo
mi invitano a cantare, se non lo fai m’offendo

e meno male che la vita è mia
io scelgo la mia strada, la mia via
la vita mi appartiene, né padri né padroni
insieme a cristo in croce ci sono due ladroni

lo zingaro disse: “vedo un uomo che uccide
lo dicono le carte e il suo coltello ride
un lampo nel sole, un batter di ciglio
e tu cadrai per mano del tuo primo figlio”
figlio mio caro, quanto ti ho desiderato
t’avrei partorito io se tu fossi nato
amavo tua madre, si chiamava maria
lei era la più bella, era la donna mia

sole, che vivi pieno di calore
lingua che baci, prometti l’amore
bocca di donna che sfiori le dita
son piccole le cose che danno la vita

e meno male che la vita è mia
io scelgo la mia strada, la mia via
la vita mi appartiene, né padri né padroni
insieme a cristo in croce ci sono due ladroni

e meno male che la vita è mia
io scelgo la mia strada, la mia via
la vita mi appartiene, né padri né padroni
insieme a cristo in croce ci sono due ladron

- federico troiani

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