letra de diabolico - eldomino
[verse 1]
esisto io, subisci tu..buh! spavento quando entro a porta chiusa, belzebù. sono il tattoo che non ti piace più, il rischio che non calcoli, esisto già tu non mi ottieni, ciano-blu. i capelli che non tagli per non dimenticarti di come sei quando vai a specchiarti. il senso del viaggio e dei bagagli quando neanche sai da dove parti e quanto vuoi restarci! errare è umano e umanamente non ribatto. perseverare è segno di entusiasmo, il sistema è in off, è un vuoto nell’impianto, diabolico è ben altro, è non tentare affatto. sono a favore del vorrei ma non posso, l’opposto del voglio farlo ma non potrei. vivo nei dubbi di un sensei, con l’allievo scarso…posso insegnargli sempre a perdere e il gioco è fatto!
ci son già nato mezzo pazzo, l’altro mezzo è chiuso nel secondo piano del mio palazzo. esco di rado e di scatto, come un ratto! il salto della donna col colbacco, bimbo in là con gli anni, la noia dei tiranni, l’autoritratto da ubriaco scalzo sopra i diamanti. io sono l’ombra che impaurisce con il p-sso, man mano che si allarga, petrolio sull’asfalto. l’imbarazzo del tuo fuoricl-sse, il nero di ogni cancro che tu hai sperato tanto che non arriv-sse. fegato marcio, il disastro, il buio di uno sguardo che stravolge, parall-sse. ti muovi ovunque però il male resta lì, studio cl-ssico a memoria, peso m-ssimo: colibrì. il desiderio mai espresso ne esaudito, mai così lungimirante quando il corpo resta qui ma la mente è fuori città, mutilando un sogno e se hai bisogno, al solito, un gancio manda in tilt!
la prima dose per curiosità, vomito su un pavimento bianco, il post sballo, per ogni fobico. la sordità di un fonico, la lacrima del comico, l’eremita e la sua eredità, un buco cosmico, un cuore affranto e la sua ilarità, spartano a cavallo di un pony stanco…infelicità
[verse2]
mi sono accorto che in realtà c’è sempre di peggio e a quel mosaico lì manca sempre un t-ssello, non conta che ti gonfi e giri il cappello, over the top, non è un film..è merda al caramello
guardiamoci allo specchio dai a piangere fai presto, ma non è mai tardi a farne più di un pezzo! esci allo scoperto, spalanca ogni speranza, a volte aiuta uscire senza ombrello e col brutto tempo! la mia stanza mi conosce, mi ascolta ogni momento, nel caldo estivo e il freddo dell’inverno. divora dall’interno come ruggine col ferro, se il malumore si fa intenso il pessimismo non senso. e’ la metà di questo testo, il male che c’è dentro io l’ho immaginato ma è solo un esempio! vuoto è il concetto se non riempi di cervello ogni sentimento e cambi atteggiamento. così è come la penso…
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