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letra de oslo - d.o.c. (it)

piove da giorni, i fiori lo sanno
spengo una siga dentro il mio piatto
lei ora pende dalle mie labbra con indosso un qi pao rosa ferragamo
resto disteso un po’ come noodles
amo ritrarre il suo corpo nudo
fumi d’incenso e di coquelicots e pennelate d’autunno riflesse al muro
sogni da sveglio
bruma nel letto:
«la sua passione è qualcosa di peggio
però va meglio.»
ma il mio rancore le sbava rossetto
ricordo cose non dette
come sussurri fatti a luci spente
mezze promesse:
«e ora che le hai mantenute, come ci si sente?»
a quegli ancòra cambio gli accenti
legame tossico, akechi denki
come quando nascerà un gemoglio dall’emoglobine, pace fra i ciliegi
cose osceni quei pensieri
sospesi
nei suoi occhi, con cui comporranno florilègi
vero,vero
l’ultima mezza bugia solo perchè dovevo
vero
dopo scopare soltanto per farsi un sfregio
vero
amarsi in due, ma sempre un po’ meno
vedersi nudi e stare in sospeso
sguardo per terra come in loreto
oggi ti amo
ma per questioni di tempo già sono in ritardo
crisi di pianto
e cancellare il tuo trucco dal mio materasso
lascio un pacchetto sul comodino con dentro quattro siga futura ghiaccio
e cerco sempre una buona scusa ma sai che non so dirti perchè lo faccio
qui sembra oslo
lei mi vorrebbe cambiare ma sa che non posso
l’ultima ho rincasato con il setto rotto
e lacerarmi con le passioni
ricordo i volti, ricordo i nomi
per farsi male in ben altri modi
l’odio trasforma
ma quel vestito che indossi non ti fa più donna
cerco la folla
trucchi quegli occhi ma c’è qualcosa che non torna
e sarà l’ultima volta
ma l’ultima volta per l’ultima volta
fino a bruciare quei sentimenti chiusi in una stagnola
amarsi senza volersi
l’è inscì
e soffocare se solo più stretti
chiamarle scuse ma sono pretesti
un post-it sul frigo:
«scusa se ho mentito.»
e sentirmi amato fino a fare schifo

- d o c it

letras aleatórias

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