letra de yuki - claver gold & kintsugi
[intro in giapponese]
“quando sul monte asahi scendeva la neve, il lupo si ricordava del suo branco e della sua compagnia. portati via dagli uomini. sopra i duemila metri è facile sentirsi soli.”
[strofa 1]
tu che scendevi come neve sui palazzi grigi, in cuore solo cicatrici
in volto resta ciò che ti ha sconvolto ma che non mi dici
nascondevamo il nostro amore per fingerci amici
poi giocavamo a fare gli adolescenti infelici
il tempo ci ha legato stretti, ognuno con i suoi difetti
senza preoccuparci se in effetti non siamo perfetti
a volte il freddo ci lasciava soli a denti stretti
tu tagliavi rapporti, io tagliavo mezz’etti
e spettinati a meno venti gradi, almeno sto con lei
luce che p-ssa tra i rami secchi, komorebi sei
nei pensieri miei, sorry, sensei
a volte rischi di cadere quando non ti allei
noi più che coppia eravamo luci di un mondo lontano
bimbi che giocano all’ombra accanto ad un campo di grano
poi tornavamo verso casa, mano nella mano
io che ti ho detto tutto, ma non ti ho detto ti amo
[ritornello]
la neve somigliava a lei
quei ragazzi con cui giocavo sono andati via
e il resto somigliava a lei
dirti adesso che non ti amavo è solo una bugia
e tanto cominciava lei
se ne andava mentre parlavo ed era colpa mia
e tutto ricordava lei
come neve lungo le strade di periferia
[strofa 2]
siamo diventati grandi insieme e non solo di età
ogni piccola emozione la vivevamo a metà
mentre scrivo una canzone, tu prendi da bere al bar
poi morivamo su un letto come piccole rockstar
fuori arrivava l’estate e le lenzuola arrotolate
come glicine sopra le grate e case abbandonate
certe parole, scusa, non le ho mai dimenticate
anche il vicino sa a memoria quelle litigate
e quante serate p-ssate a dirci: “amore, come stai?”
io sto sperando che il sole fuori non arrivi mai
stanno cadendo a terra le foglie del nostro bonsai
l’ultima nave ferma sul porto di tomakomai
tu te ne andrai nell’alba di domani (domani, domani)
copriti bene e quando arrivi chiami (arrivi chiami)
sono rimasto solo coi gabbiani
col tuo ricordo che brucia, come neve nelle mani
[ritornello]
la neve somigliava a lei
quei ragazzi con cui giocavo sono andati via
e il resto somigliava a lei
dirti adesso che non ti amavo è solo una bugia
e tanto cominciava lei
se ne andava mentre parlavo ed era colpa mia
e tutto ricordava lei
come neve lungo le strade di periferia
la neve somigliava a lei
quei ragazzi con cui giocavo sono andati via
e il resto somigliava a lei
dirti adesso che non ti amavo è solo una bugia
[outro]
ghiaccio che blocca il mio cuore, neve lungo l’equatore
sete in cima al monte asahi, sparirai col primo sole
io con la rabbia nel petto proietto confusione
tu congelavi il mio letto se mi chiamavi amore
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