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letra de f.i.e.n.d.s. - carlo corallo

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f.i.e.n.d.s. lyrics
[testo di “f.i.e.n.d.s” ft. mattak]

[strofa 1: carlo corallo]
mi trovo in una metropoli da 1.3 milioni di uomini
fenomeni a cercarsi, ma è prassi restare soli
dentro un cataclisma d’odio catalizzatore
in cui un -n-lista c-n-lizza in poli e catechizza i popoli
ricordo degli obblighi al vento
“salto i compiti e scendo e passiamo ore con lo stesso gioco per nintendo”
io con la versione oro, tu versione argento
prima di ogni impressione, depressione o altre persone al centro
per me eri un punto di riferimento e ora sei un punto, sì
ma come riassunto di un ferimento
in questo pentimento perimetrico, perché non ci entra dentro
e schiaccia al pavimento stabilendo un pari merito
ti cerco in un frammento di esopo
laddove ogni fatto vero compie l’esodo verso un esito incerto
incontrarsi so che sembra da pazzi, un fallimento
due sguardi bassi ad incrociarsi come passi nel flamenco
gli anni passano e nel frattempo dei piani ci dividono
ora chi sceglie il caos, chi l’equilibrio
se da piccolo l’orgoglio era estrarre un pallone sgonfio da un cunicolo
oggi è un orologio al polso e delle voci su un curriculum
in uno stato familista di questo tipo
“amicizia” è un inciso fin quando sei colpito da cupido
e l’ho capito, distingui un amico da chi non c’entra
mi dico: “fai una cernita, per stringere la cerchia”
accetta il parere degli altri
per cui siamo pantere legate come bandiere a dei palo
con il cardine di battere avversari
ma sai che diventare grande è far le tattiche da parte e dopo battere le mani
a diciott’anni mi accettavo dal fisico
a vent’anni macellavo mc in freestyle, è tipico
anni dopo magellano è qui perché stavolta ogni amicizia è rotta
e proseguir la nostra porta verso un clima pacifico
[ritornello: carlo corallo]
da quando “amici” è il nome di un programma
o di una sitcom degli anni novanta
forse pentirsi è una condanna
vorrei sentissi una domanda
se l’amicizia è quello che ti manca
di più, di più, di più, di più
di più, di più, di più, di più

[strofa 2: mattak]
mi trovo in una metropoli
ma attorno ho molti amici, stolti, un po’ monotoni
e se i sogni vanno a rotoli sceglier di andare dove tira il vento
è come colmare i bisogni con i soldi del monopoly
me ne resto da parte senza se non c’è lealtà in un’amicizia
perché io pensi sia parte di essa
e l’amore non è altro che lo stesso concetto
è fare sesso, però mischiato a quel senso di appartenenza
io non penso che faccia male chi indugia
anche se a volte una rinuncia ha il sapore di un volo perso
e sono onesto nel costruire un rapporto di fiducia
la stessa che con un torto si brucia in un solo gesto
e so che per i fratelli miei son sacrifici in prestito
perché se trovi un amico, poi vinci più di una vita
se è vero che l’amore passa e gli amici restano
andrò sul sicuro ad amare la mia migliore amica
[ritornello: carlo corallo]
da quando “amici” è il nome di un programma
o di una sitcom degli anni novanta
forse pentirsi è una condanna
vorrei sentissi una domanda
se l’amicizia è quello che ti manca
di più, di più, di più, di più
di più, di più, di più, di più

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