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letra de i lupi e gli agnelli - canzoniere delle lame

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[testo di “i lupi e gli agnelli”]

[intro]
signori e signore, siamo qui riuniti questa sera
per raccontarvi una storia quasi vera
è la fiaba del lupo e dell’agnello
storia d’amore, di odio e di coltello
nella vita è sempre successo
che l’agnello ci ha sempre rimesso
ma questa qui è una storia speciale
e stavolta non va a finir male
se state zitti e state ad ascoltare
adesso ve l’andiamo a cominciare

[strofa 1]
l’aneddoto racconta che, in riva ad un ruscello
si eran fermati a bere un lupo ed un agnello
e il lupo, nonostante che si trovasse a monte
rimproverò l’agnello di intorbidir la fonte
smentito su ‘sto punto, il lupo tagliò corto:
“tuo padre – disse – un giorno mi fece un grave torto!”
e, prima che l’agnello muovesse un’obiezione
apri la bocca e ne fece un boccone

[strofa 2]
la leggenda è vecchia e la sua morale
è già bell’e guasta
la contraddizione fondamentale
però c’è rimasta:
là nella foresta ci son due classi
i lupi e gli agnelli
gli uni mangian gli altri, questa è la prassi
grazie a cui le bestie credon d’essere fratelli
[strofa 3]
la legge della giungla si esprime in forme chiare:
“se tu sei lupo, mangi, se no ti fai mangiare”
perciò, fatti mangiare, se il lupo sono io
in quanto siamo entrambi figlioli del buon dio
per evitar le scelte, la regola prevista
è fare lo sciacallo, ovvero il qualunquista:
si mangian le carogne uccise in eccedenza
le mani stan pulite e la coscienza

[strofa 4]
il funzionamento è garantito
a tutto il sistema
dal fatto che i lupi hanno appetito
a pranzo e a cena
ma la debolezza, molto evidente
è il fatto scontato
che chi vuol mangiare deve ovviamente
essere in minore quantità di chi è mangiato

[strofa 5]
infatti, a un certo punto, in tutta la struttura
mancando ogni controllo, vi fu una strozzatura:
la quantità di agnelli che, al giorno, si uccideva
divenne ben maggiore di quella che nasceva
paurosi di potere morire ad ogni passo
gli agnelli, a poco a poco, perdevan tutto il grasso
e i lupi e gli sciacalli si posero in esame
il rischio di dover morir di fame
[strofa 6]
ma per rimediare alla congiuntura
la programmazione
ti razionalizza questa struttura
che poi va benone:
gli uni mangian gli altri col vecchio schema
che è la condizione
perché si mantenga in piedi il sistema
altrimenti poi si risponde con la recessione

[strofa 7]
a favore degli agnelli si fissò, con un editto
che nessuno ne mangiasse oltre il massimo prescritto
si uccidevano gli agnelli con sei mesi di preavviso
e seguendo sempre un turno regolare e ben preciso
gli animali più istruiti si associavano a difesa
dei diritti degli agnelli, coll’appoggio della chiesa
poi, per opera di un gruppo di sciacalli un po’ ribelli
fu votata un’altra legge a favore degli agnelli
che fissava, per chiunque intendesse farli fuori
il dovere di adottare solo metodi indolori
e così, poco per volta, ci si avviava, bene o male
verso una democrazia veramente occidentale
colle mutue, le pensioni, l’assistenza agli orfanelli
fu deciso, come premio per la classe degli agnelli
di donare l’erba e il fieno fino al giorno della morte
a un agnello su duecento, legalmente estratto a sorte
[strofa 8]
per abbassare i costi e per ridurre i tempi
gli agnelli erano uccisi in base a noti esempi
non più, così al minuto, o come merce sciolta
ma solo più all’ingrosso e tutti in una volta
ma il diavolo si sa che, per quanti trucchi cerchi
sa fare ben le pentole ma non i coperchi:
cioè, per dirla in forma più esatta e perentoria
ci ha sempre una dialettica la storia
gli agnelli, messi in mucchio per esser quindi uccisi
capiron d’esser molti, ma d’essere divisi:
così, poco per volta, in seno a quelle masse
si aprì quella ch’è detta “coscienza della classe”
“coscienza della classe”, è facile a spiegare
vuol dire solo voglia di non farsi mangiare
la fine del racconto, la storia che vien poi
è quella che viviamo adesso noi
è quella che viviamo adesso noi

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