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letra de disperazione - cancro

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“salve a tutti, sono eva e sono qui per raccontarvi di come lei abbia portato via con sè l’unica persona al mondo che mi abbia mai amato”

questa è la storia di un tossico qualsiasi
uno di quei bei ragazzi ma con gli occhi tristi
un’infanzia rovinata
dalla sorella mai nata
morta
nella pancia di sua madre quando lui aveva soltanto 6 anni
e lui che non capiva
come funzionasse il meccanismo della morte e della vita
e che se questo si fosse fermato prima del suo tempo avrebbe fatto solo danni
mentre i suoi
dopo quel giorno si dimenticarono di tutti suoi
successivi compleanni

e mentre lui andava a scuola ed imparava
sua madre collassata in casa stava
in botta a psicofarmaci
in botta all’alcolismo
e botta dopo botta
botta dopo botta
pure suo padre poi sbattendo la porta
purtroppo è sparito
e i vicini raccontavano che andandosene stava urlando
“io così non ce la faccio!!”
e poi il silenzio…
e poi le urla da lontano
di sua madre con un c-cktail di pastiglie nella mano
e lui che stava chiuso in cameretta sotto la coperta ripeteva aspetta che tutto si aggiusterà

poi arrivó la sera ed una strana sagoma con delle lunghe lacrime blu, gli disse nella vita nulla va mai per il meglio, se non ci credi dai, perché non scendi giù
lui scese per la cena ma sua madre stava sul divano e no, non si muoveva
e lui che la chiamava urlando e la scuoteva
poi si spegne la candela e muore in volo pure l’ultima falena
e poco dopo poi gli accarezzavano la schiena sopra un’ambulanza
sotto la luce della luna piena
e si sentiva solo, anzi no…non è che si sentiva
è che lo era

passarono quegli anni
veloci e travolgenti come una bufera
e a 19 anni in una discoteca mi chiese come ti chiami
risposi eva
poi si sfiorano le nostre mani, lo guardai negli occhi, poi gli chiesi se anche a lui sembrasse strano
che entrambi portassimo i nomi degli esseri umani che diedero vita, al genere umano
lui mi guardó ammaliato e disse solo salvami ti prego usciamo
lo presi per mano e mentre ci incamminavamo aggiunsi
ci sono solo due cose
che possono dare vita ad una ribellione
la prima è la tentazione e la seconda è la disperazione
po-po-poi là fuori dentro a un vicoletto, gli porsi una siringa con del liquido marrone
prova questa e non ti sentirai soltanto un mozzicone
prova questa, io la chiamo il latte di giunone
lui la guardò, non ci pensò e se la iniettò
perchè lui e la vita
non sono andati mai così tanto d’accordo
perchè quest’ultima è una troia e in un secondo
ti fa capire
quanto sia facile toccare il fondo e non riuscire mai più a risalire
e fu così, che gli anni a seguire
li passavamo chiusi a chiave dentro la sua stanza
si innamorò di me
ma ancor di più di quella splendida sostanza
finchè in una giornata di sole
la seconda lo portò con sè, lo assecondava
e mentre quella spada nel braccio affondava
in un baleno lui ci lasciò sole
lui vi lasciò sole
e mentre la sua anima era fredda e volava, verso plutone
io rimasi circondata, dalle sue cose
e ripensando a quella vibrazione, quale la sua voce
il dolore mi strinse il cuore
in una mano una siringa mentre il laccio lo stringeva la disperazione
“anche a me in poche ore, mi avvolse il biancore e corsi a cercarlo nell’ultima stella, dell’orsa minore”

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