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letra de non voglio guarire (il rifiuto) - buio innocente

[ritornello 1]
non voglio guarire no, non farmi guarire mai
se tutto muta mi rimani in testa
se tutto crolla mi rimani in testa
se tutto tace mi rimani in testa
tra tutti gli astri tu sei la mia stella
ti prego resta
(ti prego resta)

[strofa 1]
e lui l’aspetta al confine del mondo dove sente la notte col buio respirare
sopra una scala di cristallo che a ogni tramonto come per incanto appare
sopra al suo volto due lune danzano eleganti, nel loro candido vestito bianco
e ripensa al suo gnomo perduto, rimpiangendo di non averla più accanto
son due nature che si amano ma sanno che il tempo le andrà a separare:
perché amare se tutto svanisce? un enigma che il troll non riesce proprio a decifrare
fissa le lune nel loro arpeggio, e piange schegge di un passato rubato, che la vita gli ha strappato
non accetta un addio, chiede perdono al buio per aver il suo gnomo abbandonato
immobile dal panico, per la vergogna si trasforma in pietra ad ogni sorgere del giorno
giunta la sera, la sua corazza si dissolve e in cima a quella scala attende il suo ritorno
se irrompe la tempesta, quei lampi son pensieri consegnati dal vento
parole di un troll che al sole si gela come brina, perché nulla più lo scalda dentro
si aggrappa a un’illusione, a una speranza che forse muterà in un soffocante nodo
ma l’amore è luce nella notte dove brilla sempre luminosa la sua stella gnomo

[pre-ritornello 1]
all’alba si trasforma in pietra e dal cuore inizia a gridare:
[ritornello 2]
non voglio guarire no, non farmi guarire mai
se tutto muta mi rimani in testa
se tutto crolla mi rimani in testa
se tutto tace mi rimani in testa
tra tutti gli astri tu sei la mia stella
ti prego resta
(ti prego resta)

[strofa 2]
le due lune fanno luce a un’altalena dove lo gnomo si culla dolcemente
e nel mentre riflette che quel bagliore scalda solo quando il cielo è trasparente
dal pulsare della pioggia sente il battito del mondo, di un’armonia che si è spezzata
nessuno sguardo riesce a capirla nel profondo: è una lacrima che si è bagnata
lo gnomo brama perdersi nell’ombra per sentire nuovamente qualcosa di buono
mentre ondeggia su se stessa, lascia che ogni goccia colmi quel senso di vuoto
chiede alla pioggia se la vita è come autunno e lei la foglia che viene calpestata
se quel suo faro tatuato sulla schiena è segno di una luce che ormai si è consumata
ripensa a lui, che la proteggeva pur scorrendo spine nelle sue vene
che lottando si è arreso, lasciando appassire l’anima come rose d’inverno fuori
ma d’improvviso ricorda: le due lune sono simbolo di un regno che a lor soli appartiene
basta alzare gli occhi al cielo e tracciare il contorno delle costellazioni dei loro cuori
quel ricordo non svanisce e per riviverlo può risalire la scala di cristallo
tornare dal suo amato e vivere un futuro ingenuo, dove le lune si fondono tra loro in un abbraccio

[pre-ritornello 2]
all’alba tocca il suolo e sente echi del passato che le cantano:
[ritornello 3]
non voglio guarire no, non farmi guarire mai
se tutto muta mi rimani in testa
se tutto crolla mi rimani in testa
se tutto tace mi rimani in testa
tra tutti gli astri tu sei la mia stella
ti prego resta
(ti prego resta)

[outro]
le due lune danzano ancora nel cielo, testimoni di un amore che la pietra non spezza
questo incantesimo non conosce cura e ogni notte un troll è lassù che aspetta
e se le lune respiran con le maree, tu sei l’onda che sulla riva spegne ogni dolore
anche lontani avrò cura di te e veglierò sulla tua anima respirandoti dal cuore

- buio innocente

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