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letra de divertissement - bassi maestro

[testo di “divertiss-m-nt”]

[intro]
allora va, registriamo un po’ questa traccia
facciamo è live, facciamola live
1 2 3 nella casa chi c’è?
allora fratelli della posse, fatemi sentire un “oh” (oh!)
oh sono qui in tre, perfetto, uno fa le riprese, vabbé…

[strofa]
intraprendo un viaggio, mi faccio coraggio, un verso stendo
mi ascolti dal principio lo pretendo
attendo responso positivo, siamo dentro
è come se fossimo tom e jerry, parte qui l’inseguimento (cl!ck)
la prima trappola per topi è già scattata
giornata sbagliata, ti è andata male
mi chiedi di darti un’altra chance ma qui non siamo in [?]
sulla traccia bensì, mettiamola così
levamiti di torno, prima che faccia giorno chiudere in bella, voglio il turno
non vengo da marte o da giove né tanto meno da saturno
ma canto da milano con il treno
e come un treno, faccio sul serio, slitto sul binario
passo veloce e stile sopraffino
non sono bart ma ciucciatemi il calzino
comunque, quantunque, perdunque, findunque
qualunque rima venga fuori sono dolori
perché non sono allergico alle radiazioni vegatron non vengo né da [?] né da kripton, non bevo lipton
ma bevo solo caffé come la furia del west
io terrorizzo come fossi lo zio fester
metto a soqquadro il quadro generale spingo
metà bianco metà nero neanche fossi un ringo
sorprendo, detengo, primati sostengo no
io non mi spengo al [?] sempre mi tengo su
niente faida, esploro taiga e tundra
mi muovo nello spazio come gundam
faccio un po’ di freestyle, faccio freestyle
tu lo sai che questa lista di cazzate
potrebbe non finire mai
ho tutto il tempo che voglio e me lo tengo
ti penetro dentro come marlon brando in ultimo tango
fino a quando non mi svieni davanti
invoca pure tutti i santi, ma non la scampi
tu resti a piedi, te la fai sotto se mi vedi
perché sai troppi argomenti di rocco siffredi
ed ora ascolta questa voce
veloce che spazza via quello che resta della merda tua
una versione strumentale basta, non vibro rasta
faccio hip hop, sgomino gli avversari come super pippo
a squadra tolta faccio scuola
quando mi cammini [?] assaggi un po’ della mia suola anti-shock
vieni vicino e ti cucino come un uovo alla coque
non faccio mica rock se l’hai capito
chi vuol giocare metta sotto il dito
lindo celito, mi sei arrivato tardi e ho già finito e allora boom!
un’altra bomba esplode, ti rode il fegato
ma fermarmi non posso, fermarmi non so
questo stile mio ti giova, rispondo alla battuta come fossi la navrátilová
sarò sincero, se accendi un cero è meglio, lo consiglio
non mi sembri bunny ma di certo sei coniglio
figlio, ma non si sa di chi, di chi non si sa
l’unica carta che ti puoi giocare è quella d’identità
tatata-ratatat come una mitraglietta
come faceva rio ti lancio i raggi getta
ciak e boom e dentro con la cassa
per rendere l’effetto aggiungo questa base grassa e fetusa
ripeto la mia accusa, la scusa tua non vale
appoggia la testa sul guanciale e dormi
passano i giorni ma resti lì sdraiato, te ne sbatti
dici che siamo matti, tu ribatti ma
ti caghi sotto come don abbondio mentre abbassi
e come l’innominato sempre pr-nto sullo sfondo
se non ti va è lo stesso, la situazione va così
finisco qui
[outro]
“e quanto ci vorrà?”
“giorni, mesi, anni, chissà…”

- bassi maestro

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