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letra de estate del '19 - aspa

l’estate del ’19 perdevo il lavoro, mi sentivo a terra
un po’ sì come se fossi una spugna intrisa di molta melma
strizzata e pesante su me, un bimbo sopra ad una stella
ma avevo solo 20 anni e da quei miei 20 anni mi sentivo in guerra
passavo le notti a pensare, il giorno era buio
scordavo a volte di mangiare, nei giorni di luglio
come avessi un tracollo mentale, lo stimolo nullo
mentre amavo valutarmi autonomamente un depresso di culto
ed ero sì dentro a una bolla, posizione diretta
come se fosse una cella questa mia maglietta
neppure un briciolo d’aria correva nel vento, io correvo di fretta
mentre un pazzo urlava alla cassa della sua donna perfetta
“a quest’ora dovrei stare in francia, l’amore sì sai che m’aspetta
ma sono in un supermercato alle 7 di sera nel centro di biella”
i suoi occhi lucidi e voce da matto mostravano ciò che temevo
una persona libera resa invisibile da quello che non vedevo
ed avevo paura di questo, di trovarmi chissà quando
in mezzo a gente comune, pensando di dare di matto
come dicono i geni non sono più tali sì da quando il mondo è distratto
ed io mi sentivo tale, in mezzo a dei tali divisi dal tatto

sono solo nella notte, nella notte, nella notte
sono solo nella notte, nella notte, nella notte (no,no)
sono solo nella notte, nella notte, nella notte
sono solo nella notte, nella notte, nella notte (no,no)

- aspa

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