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letra de the lost boys 3 - 16 barre

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[testo di “the lost boys 3”]

[strofa 1: john princekin]
tutte le volte che cerco me stesso una via mi perfora nel cranio
mi sa che una notte di queste divento energia e nel buio scompaio
mi spiace solo per te, eccezione statistica
mi parlavi del sempre mentre ti guardavo con gli occhi più freddi di un libro di fisica, scusami
non ho sangue nei muscoli, testa gigante per sogni un po’ troppo minuscoli
l’ansia fa parte del gioco, era scritto sfocato a bordo degli opuscoli
al mondo per essere luci diffuse
e per colpa di questo pensiamo di farla finita e lasciare alla mamma un biglietto di scuse, grazie di tutto
sono sempre stato un farab-tto
ho ridato sempre poco per tenere tutto
so morire per davvero, su me stesso curvo
per salire verso il cielo come granoturco
siamo tutti fottuti (tutti fottuti)
tutti sulla stessa barca chiamata dal capo ragazzi perduti
io mi devo arrendere soltanto perché per la gente tu vinci soltanto se accetti di perdere
questi si vendono tutto e lo stesso alla fine non riescono a emergere
non ci capisco più niente, ma in testa che frulla alla gente
più una cosa li annulla più sembra che sia divertente

[ritornello: john princekin]
nella mente ho stelle esplose
lontane galassie da visitare
musica dammi un’altra dose
un altro biglietto del rosen che voglio volare
fuori dal mondo
e tornare nei boschi di casa a fissare tre lune
fuori dal mondo
là dove il cielo si muove col fiume
nella mente ho stelle esplose
lontane galassie da visitare
musica dammi un’altra dose
un altro biglietto del rosen che voglio volare
fuori dal mondo
e tornare nei boschi di casa a fissare tre lune
fuori dal mondo
là dove il cielo si muove col fiume
[strofa 2: benni]
ogni volta che mi guardo dentro
nella retina mi acceco dai flash degli abissi
quando strangolo lo spazio sta cadendo
e lo riempio del nostro niente da dirsi
siamo solo degli illusi
è la terza mezzanotte (uno, due, tre)
ho ancora gli occhi semichiusi
ho bisogno di una sagoma di fronte
ripeterò queste parole all’infinito
sul cammino che trascina verso il prossimo stadio
camminerò su queste suole tramortito
da risate degli scheletri che arrivano dall’armadio
com’è estraneo questo corpo
guarda il sole com’è spento
trova il nome di un colore
per donarlo a questo vento
noi siamo rapiti, protetti dalle braccia dei cieli
abiti cuciti lungo i fianchi dell’eternità
strade perse lungo questi pensieri
il rumore accanto alle due verità
la religione è il nostro tempio
potrai dire un giorno: “c’ero anch’io”
e prendere l’esempio
di un pianeta immobile chiamato dio
in equilibrio come sempre su due corde tese
sentire ancora sopra il petto queste fiamme accese
punti sull’atlante che stanno impazzendo
sotto le ombre delle nuvole a rilento
trattenendo il respiro (il respiro)
siamo sotto tiro (sotto tiro)
comunichiamo
in lettere in onore delle stelle scritte a mano
[ritornello: john princekin]
nella mente ho stelle esplose
lontane galassie da visitare
musica dammi un’altra dose
un altro biglietto del rosen che voglio volare
fuori dal mondo
e tornare nei boschi di casa a fissare tre lune
fuori dal mondo
là dove il cielo si muove col fiume
nella mente ho stelle esplose
lontane galassie da visitare
musica dammi un’altra dose
un altro biglietto del rosen che voglio volare
fuori dal mondo
e tornare nei boschi di casa a fissare tre lune
fuori dal mondo
là dove il cielo si muove col fiume

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