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letra de una svastica sul sole - john princekin

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[verse 1]
quando vidi tutto bianco sopra ai miei occhi
distante non so quanto da questi blocchi
il mare, nero come il buio
il conforto di potersi ancora sfiorare nelle calde notti di luglio
schiavi di noi stessi per certi versi sconnessi
di brutto, da noi, da loro e da tutto
mentre una nuvola prende la nostra forma e il cuore gioisce
l’osserva mentre sparisce
non è facile parlarsi e capirsi
un vento freddo gela chi vuole scoprirsi
il tempo è un letto senza spine
ma più rimani zitto e quieto più lo puoi sentire che non puoi dormire

[refrain]
e mentre scorrono i secondi, i minuti, le ore
e tutto prende forma in forma migliore
ritorna grande, accecante in ogni suo colore
una svastica sul sole

[hook]
la vita quando p-ssa sembra un fiume dove mi muovo (dove mi muovo)
guardo un’altra volta il cielo per sapere se c’è (sapere se c’è)
una stella che mi guida ancora fuori da quel che sono (da quel che sono)
fuori da me! (fuori da me)
fuori da me! (fuori da me)

[verse 2]
a volte penso ancora a noi e ai tempi in cui
possedevamo tutto senza tempi bui
sognando sopra gli alberi senza paure
fra gli spazi giganti dei loro rami dove ora non p-sso neppure
chissà se nuotando a ritroso ci troveremo la
negli argini a guardare la vecchia città
a piangerci, o la verità è che quelli la sono già cadaveri
giovani schiene nei fossi fra i papaveri
la vita dà, la vita prende, semplicemente
yin e yang dal grande oriente, liberamente
puoi decidere quello che la tua mente
decifra, e sempre da questo nostro presente

[refrain]
mentre scorrono i secondi, i minuti, le ore
e tutto prende forma in forma migliore
ritorna grande, accecante in ogni suo colore
una svastica sul sole

[hook]
la vita quando p-ssa sembra un fiume dove mi muovo (dove mi muovo)
guardo un’altra volta il cielo per sapere se c’è (sapere se c’è)
una stella che mi guida ancora fuori da quel che sono (da quel che sono)
fuori da me! (fuori da me)
fuori da me! (fuori da me)

[verse 3]
e questo tempo scandito che ci pressa ogni giorno
come il pugnale di chi ha tradito nella schiena giù in fondo
ma lo sai che il mio cuore non è di piombo
e nonostante tu mi abbia colpito io ti voglio bene e ti sogno
che ne sanno i tuoi stupidi nuovi amici
delle nostre serate, dal primo studio e dai sacrifici
del modo in cui abbiamo lottato sempre
con la forza di chi ha un sogno e non ha mai ottenuto niente
noi siamo ancora qui, a fare a gomitate con il lunedì, a prederci negli attimi
e so che pure tu a volte pensi ancora ai nostri batt-ti
con il volume a palla fra i semafori

[refrain]
ma mentre scorrono i secondi, i minuti, le ore
e tutto prende forma in forma migliore
ritorna grande, accecante in ogni suo colore

[hook]
la vita quando p-ssa sembra un fiume dove mi muovo (dove mi muovo)
guardo un’altra volta il cielo per sapere se c’è (sapere se c’è)
una stella che mi guida ancora fuori da quel che sono (da quel che sono)
fuori da me! (fuori da me)
fuori da me! (fuori da me)

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