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letra de gioco paradossale - enzet

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mi sento solo in mezzo a tutte ste persone
vi sembro simpatico? tranquilli che è solo un’impressione
sono l’ennesima inserzione che nessuno legge
un fuori legge, il lupo della steppa nel gregge
la mia storia non regge novanta volte su cento
provo spesso a mentire a me stesso: parole al vento
ma questa mia mancanza è diventata il mio talento
esprimo verità pesanti, un blocco di cemento
sai quanti giorni p-ssati insieme a gente che detesto
in un contesto dove “luce” fa rima con “buio pesto”?
del resto mi odiano tutti senza un pretesto
per questo che mi dico “fai presto”, resto
in contromano a duecento e non mi interessa
punto all’autodistruzione come distrazione
cambiano i tempi, la dinamica è la stessa
sono tutti sempre uguali a tutti senza distinzione
sto foglio bianco è tutto quello che mi resta
stanco ci vomito sopra tutta la merda che ho in testa
resta pure ma se cercavi una festa
scappa altrove, ti guardo calmo con l’occhio della tempesta
a un palmo dalla gioia vado in retromarcia
ad una vita che m’annoia preferisco un’esistenza marcia
perchè alla fine il tempo p-ssa e lascia ciò che trova
varco il confine, spesso si uccide chi ci prova
spesso dici “adesso” poi depresso rimandi a domani
non hai più tempo per te stesso, i comandi dei cani
riempiono il tuo tempo come vogliono: non hai più piani
di sogni ho palazzine in testa fatte con le mie mani
ed ogni volta lamenti senza rivolta
risentimenti che senti ma non dici e la crisi non si è risolta
ed è una sorta di gioco paradossale
dove sembra che stia bene chi tace e si fa del male
sembra che la pace si possa ottenere con la guerra
nessuno capace di ribellarsi sulla terra?
vi piace non avere niente di concreto?
gente, sveglia! sempre davanti alla tele di consueto
tele decorate e musiche p-ssano inosservate
un po’ di dignità la conservate?
io non credo, da quello che vedo
è come se foste marionette a vita senza alcun congedo
perciò mi alieno e parlo sempre meno
scrivo emozioni e le metto in rima mentre perdo l’ennesimo treno
qua il piatto piange anche se non lo meno
bevi il gange e l’acqua santa: il tuo involtino di merda ripieno
non c’è destino, c’è solo quello che vuoi fare
tendo a dar fuoco a sto gioco paradossale
spero quel poco che ancora posso sperare
ma ogni volta che lo spero mi trovo nell’emisfero australe

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